L’asparago selvatico è una piccola pianta sempreverde cespugliosa, perenne, della famiglia delle Liliacee.
È una pianta caratteristica della macchia mediterranea e i suoi nomi comuni asparago spinoso e asparago pungente derivano dalle caratteristiche spine poste alla base dell’apparato fogliare.
Gli asparagi germogliano in primavera e sono molto più piccoli, ma anche più saporiti dei comuni asparagi coltivati, poiché hanno un buonissimo sapore amarognolo.
Vengono raccolti allo stadio di getti immaturi (germogli) e si possono raccogliere più volte.
Durante la raccolta alcune precauzioni permettono di non danneggiare la pianta. Staccando accuratamente il getto dalla base, senza strapparle il cespo sotterraneo si permette infatti alla pianta di produrre ancora getti.
Spesso i turioni si confondono con quelli del luppolo selvatico o con i germogli di pungitopo, ma niente paura! Anche questi sono ottimi in cucina.
L’asparago si può trovare da 0 a 1300 metri sul livello del mare e sono comuni in prossimità dei boschi e in luoghi incolti.
Non a caso una bella passeggiata in natura già da i primi giorni di Marzo può fruttare un bel mazzolino di asparagi, sufficienti per farne risotti e frittate.
Già gli antichi Egizi ne conoscevano le proprietà diuretiche e lo consumavano in cucina.
È risaputo che il consumo di asparagi comporta urine maleodoranti. L’origine dell’odore sulfureo che inizia a manifestarsi un’ora dopo aver mangiato asparagi non è del tutto chiara, ma potrebbe essere dato dall’effetto di una sostanza contenuta nell’erbaggio, il metilmercaptano.
A volte questa sgradevole conseguenza ci fa esitare dal consumarli, ma cosa c’è di più buono di un risotto o di una bella frittata?
Per il risotto:
Lavate gli asparagi e togliete le spine nel caso in cui abbiate raccolto degli asparagi bianchi. Staccate l’estremità superiore del turione in modo da prenderne solo la parte più tenera.
Con la parte inferiore più dura preparate il brodo, mettendo i gambi a bollire con acqua e un dado vegetale.
Prendete un’altra pentola dove, con un filo d’olio fare rosolare cipolla e il riso, in modo che tosti bene.
Aggiungete un mestolo di brodo caldo e inserite i germogli degli asparagi e qualche pomodorino.
Continuate la cottura del riso aggiungendo man mano il brodo finché il riso non arrivi a cottura.
Mantecate con parmigiano e servite caldo. Una goduria!
Per le frittatine:
In questo caso usate soltanto le parti tenere del turione. In una padella fate saltare le punte degli asparagi con un filo d’olio. In una ciotola mettete germogli saltati, uova sbattute, sale, parmigiano e pangrattato.
Formate delle piccole quenelle con due cucchiai e adagiatele in una padella antiaderente ben calda.
A questo punto non ci resta che augurarvi buona passeggiata, buona raccolta e buon appetito!
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