Tutti aspettiamo l’arrivo della primavera perché ci porta tanti colori, profumi e piacevoli sensazioni. Ma in questa bella stagione, passeggiando tra i boschi, si possono fare incontri non proprio piacevoli.

Lo sanno bene i pini, che si trovano a dover affrontare non poche difficoltà a causa della Thaumetopoea pityocampa.

Conosciuta come la processionaria del pino, questo insetto risulta infatti distruttivo per le piante poiché le priva del fogliame, fondamentale per l’espletamento delle loro funzioni vitali.
Attacca tutte le specie di pino ma predilige il Pinus nigra di cui il nostro amato vulcano è pieno.
L’insetto sverna allo stadio di larva all’interno dei caratteristici nidi sericei che vengono intessuti sui rami dei pini.

Walk in Nature - Siracusa Hiking Experience

In primavera le larve riprendono l’alimentazione cibandosi degli aghi di pino. Questi piccoletti sono molto voraci e causano forti defogliazioni.

Quando raggiungono la maturità le larve lasciano definitivamente il nido e scendono sul suolo attraverso il tronco.
La loro caratteristica più evidente e che ha valso loro il nome di processionaria, è che si spostano tutte insieme in file, “processioni”, lunghe anche vari metri.

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Marciano in questo modo fino a che, trovando un posto a loro congeniale ideale, si interrano ad una profondità di circa 10–15 cm. Le larve dello stesso nido si incrisalidano tutte insieme nel terreno all’interno di bozzoli.

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Una parte delle crisalidi può rimanere in stasi anche fino a 7 anni.

In piena estate compaiono gli adulti, simili a delle piccole falene.
Questi, della dimensione di circa 4 cm, se minacciati rilasciano un liquido irritante prima di volare via.
Le femmine arrivano a deporre sugli aghi di pino fino a 280 uova alla volta e i bruchetti nascono a inizio Settembre.

Da giovane va da 1 a 3 cm e mezzo ed è dotata di numerosi peli urticanti per l’uomo e per gli animali che usa come tecnica di difesa.

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Gli effetti dell’irritazione si presentano immediatamente e sono particolarmente pericolosi per i nostri amici a quattro zampe.
Chi va per boschi con i propri cani deve infatti munirsi di cortisone o anche una soluzione di acqua e bicarbonato per fare degli sciaqui, da somministrare subito dopo il contatto dell’animale con la larva. Successivamente andare immediatamente dal veterinario.

I cani, incuriositi da questi strani bruchi vanno spesso ad annusarli venendo così in contatto con la peluria, questi provocano molto brevemente uno shock anche doloroso per il cane con effetto urticante e necrotizzante, impedendo talvolta anche la respirazione. Ecco perché è importante tenere sempre sott’occhio i nostri amici ed essere pronti è fondamentale, ma è comunque sconsigliato frequentare in primavera i boschi di pino con cani al seguito.

Stare in natura è importante ma essere preparati a viverla consapevolmente lo è di più.

Buone passeggiate e buona primavera a tutti!

Ecco il parere del veterinario che spiega bene come prestare soccorso: https://youtu.be/nTsUM9IlrG0?t=33