A cosa si devono le eruzioni dell’Etna? Cosa smuove il vulcano più alto d’Europa?

Chiunque almeno una volta nella vita si è fatto queste domande, ma oltre alle spiegazioni scientifiche anche la mitologia ci fornisce delle risposte. Per gli antichi greci, infatti, l’attività dell’Etna è dovuta agli sbuffi del gigante Tifeo.

Tifeo o Tifone, il cui nome vuole dire “fumo stupefacente” (da τύφειν, “fare fumo”) era, nella mitologia greca, il figlio minore di Gea e Tartaro, genitori dei Giganti e dei Titani.

Tifeo fin dalla nascita fu destinato alla lotta contro Zeus per vendicare la madre Gea, i cui altri figli (i Titani) furono sconfitti dal Re degli dèi.
Ebbe così inizio una terribile e sanguinosa guerra tra Zeus  e Tifeo, un gigante metà uomo metà animale, con la testa d’asino, ali di pipistrello, due draghi sputa fuoco al posto delle gambe e cento serpenti sulle spalle.

In un primo momento, Tifeo sembra avere la meglio, dal momento che riesce a spezzare i tendini di Zeus e lo costringe ad allontanarsi dall’Olimpo. Zeus, però, con l’aiuto di Ermes e Pan, ritrova le forze, mentre il gigante dopo l’incontro con le Moire inizia a perdere la salute. Le Moire, infatti, gli offrono il cibo dei mortali e per questo Tifeo si indebolisce sempre più.

Come nei migliori film d’azione le parti si invertono ed è il gigante a dover fuggire dalle saette del Re dell’Olimpo, rifugiandosi proprio in Sicilia: qui, ferito a morte, verrà trascinato e rinchiuso in eterno sotto l’Etna, dove ancora oggi alimenta il vulcano con i suoi sbuffi.

In alcune rappresentazioni dedicate al mito, Tifeo regge l’isola in posizione supina, con le braccia distese e le mani a sorreggere due capi e la testa sotto l’Etna, con la bocca in corrispondenza  di  quella del vulcano.

Il continuo tremore vulcanico, quindi, sarebbe dovuto alla sua ira, con la quale invano tenta di ribellarsi al proprio crudele destino.
Tifeo/Tifone impersoni fica  allegoricamente le forze vulcaniche e anche per questo fu considerato il padre dei venti impetuosi (tifoni).